Recensione di O43 di Giro

Tra le tante piccole sorprese di un Lucca Comics sempre più ricco ed allargato, bisogna tener conto di come anche le aree collaterali stiano facendo capolino negli ultimi anni. Infatti Lucca Comics ha allargato anno dopo anno lo spazio che da a disposizione la città per poter allargare quanto più possibile l’esperienza d’intrattenimento. Anteprime di film, serie TV e soprattutto grande spazio al fumetto editoriale e alle autoproduzioni. Ma una sola sezione d’autoproduzione non basta più, infatti è già da qualche anno che una nicchia più sperimentale e underground si mette in mostra negli stessi giorni dell’evento principale Lucchese al fine di mettere in luce un lato della nona arte molto più originale e libero dalle regole del prodotto mainstream. Si tratta del BORDAFest, organizzato con la collaborazione del “Crack - Fumetti dirompenti” di Roma che ne eredita l’atmosfera sotterranea e che ne conserva il panorama multietnico e multiculturale che aggiunge artisti underground musicali e visivi, come spiegato da Valerio Bindi, uno dei membri storici del Crack, in questa vecchia intervista del 2013 per il TG3

Del perchè nessuno parla di Mariottide, del genio di Nino Frassica e degli errori di Infinity TV


Ho deciso di recensire questa serie non perché sono convinto che il mio punto di vista sulla serie sia migliore di quello che un sito specializzato possa dare, ma per il fatto che i siti specializzati in questione non ne stiano parlando affatto. O meglio, se cercate online potete trovare una caterba di interviste e di comunicati stampa, notizie sul rilascio in anteprima dei primi due episodi e altra fuffa pubblicitaria, ma a conti fatti nessuna reale opinione o considerazione sulla serie nella sua integrità. 
Io che l’ho vista tutta ho deciso di parlarne perché la visione di questa serie mi ha fatto riflettere su diverse cose.